Sorge a circa un chilometro da Felline, sulla provinciale 266 che porta alla Marina Posto Rosso, in feudo di Felline.
La chiesa è fortemente lesionata e prende acqua e umidità in più punti.
La casa dell'oblato ad essa adiacente è completamente diroccata.
In antico doveva essere una sede di un arcipretuta rurale e reperti di vario tipo specie di scheletri umani rinvenuti nei dintorni confermano la presenza nella zona di qualche nucleo abitativo.
La chiesa in oggetto, di proprietà' dell'istituto diocesano per il sostentamento del clero della diocesi di Ugento S. di Leuca, è distinta nel catasto terreni del Comune di Ugento al foglio 47 particella 10A (non esiste planimetria catastale dell'immobile).
La chiesa, il cui vero nome è S. Maria della Luce, o della Natività, volgarmente detta di Santa Potenza fu fondata nella seconda metà del 1400 da Rosa Di Nicola da Cutrofiano, in onore appunto, della Natività della B.V.
Trovasi a circa un Km dall'abitato di Felline, lungo la strada provinciale che porta alla marina di Posto Rosso in feudo di Felline.
La cappella, con la tomba sepolcrale, fu terminata il 15/12/1518.
Adiacente alla chiesa vi è inoltre la casa dell'Oblato.
Originariamente al suo interno la Cappella aveva tre altari: l'altare maggiore dedicato alla SS Trinità l'altare della Natività sul muro di scirocco e l'altare della Purificazione a tramontana, sul muro che attacca con la casa dell'oblato e con il giardino.
Quest'ultimo altare fu fatto demolire nel 1580 per ordine del Vescovo di Nardò, Mons. Cesare Bovio, per ragione della sua aderenza al sepolcro sottostante. La Chiesa era sede di arcipretura rurale, dipendente dalla Curia vescovile di Ugento.
La chiesa è un unico vano a cui manca completamente la copertura(crollata) probabilmente costituita da volta a spigolo (restano le appese) e da una piccola volta a botte, o quest'ultima poteva essere l'unghia molto grande della volta a spigolo dovuta alla maggiore dimensione del lato del rettangolo di base. Sulla parte destra dell'ingresso è presente l'altare della Natività, a scirocco, l'unico rimasto.
Frontalmente è ubicata una nicchia ricavata nella spessa parete.
Adiacente alla Chiesa vi è un modesto fabbricato, casa dell'Oblato, costituita da un unico vano, anch'esso privo di copertura (volta a botte ),rimangono gran parte delle murature perimetrali, la parete di fondo, ad est, presenta un ingresso per il quale si accede in una piccola cella, con volta a botte molto bassa(circa 2.00 ml dal piano pavimento in terra battuta). Questo vano è sovrastato da un'altra piccola cella in cui si accede con difficoltà da una finestrella ubicata a circa 2.30 m di altezza il soffitto è molto basso (un metro circa) un probabile ammezzato.
Superiormente e per la lunghezza totale dei vani del piano terra, era presente un altro vano, anche questo privo di copertura, sicuramente con volta a botte; oggi restano soltanto parte delle murature perimetrali.
L'aspetto totale dell'edificio in oggetto è in condizioni formali e statiche molto precarie, i materiali utilizzati per la costruzione (pietre e bolo)sono per La maggior parte a terra in cumuli.
Fanno eccezione la piccola cella, l'ammezzato, la parete centrale in comune tra la casa e la chiesa, e la parete dell'altare, ancora in discrete condizioni.
Si vuole effettuare il recupero funzionale dell'immobile, attraverso varie fasi progettuali a cominciare dalla rimozione dei materiali al fine di ritrovare le fondamenta, e poi attraverso il consolidamento dell'esistente, la ricostruzione del fabbricato. La destinazione finale rimane la funzione originaria e cioè fabbricato e Chiesetta di tipo rurale.
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