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Vincenzo Chirone nasce a Carpignano Salentino il 26 marzo del 1847. Il padre era uno speziale. Compie i primi studi a Lecce e poi si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Napoli, dedicandosi a ricerche sperimentali nei laboratori di chimica e di farmacologia. Per questi suoi studi ottiene un premio e la nomina a socio aspirante dalla Società di conferenze chimiche di Napoli.
Nel 1872 si laurea ottenendo la medaglia universitaria, riservata ogni anno ai migliori laureati. Nel 1873 vince un concorso per un posto di perfezionamento presso il Laboratorio di Farmacologia dell'Università di Napoli, e l'anno successivo quello per un posto di perfezionamento all'estero: frequenta così per due anni a Parigi i laboratori di C. Bernard e di E-J. Martey.
Ritorna a Napoli nel 1876, consegue la libera docenza in materia medica e terapeutica e svolge per tre anni corsi di insegnamento, in qualità di professore associato. Nel 1878 è nominato professore di materia medica e terapeutica presso l'Università di Messina e nel 1882, a 35 anni, vince il concorso di professore della stessa materia presso l'Università di Padova e qui insegna fino al 1896, quando è chiamato a succedere al suo maestro Mariano Semmola sulla cattedra di materia medica e farmacologia sperimentale presso l'Università di Napoli.
Il prof. Chirone era socio corrispondente dell'Accademia medico-fisica di Firenze, socio straordinario della Reale Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della Reale Accademia medica di Roma, socio corrispondente dell'Accademia Gioennia di Catania, socio ordianrio della Reale Accademia medica di Napoli, socio corrispondente della Reale Accademia di scienze, lettere e arti di Napoli, della Societè d'hygiène di Parigi.
Padova era direttore della rivista "La Terapia Moderna", Giornale di Farmacologia Sperimentale e di Terapia Clinica. Il prof. Vincenzo Chirone muore il 20 febbraio 1908 a Napoli, dove è sepolto. Secondo altri la data della morte è il 21/2/1908, come riportato sulla lapide presso il cimitero di Carpignano.
Egli fu strenuo sostenitore del metodo sperimentale in farmacologia portando una ventata di modernità nell'ambiente medico padovano.
Egli concludeva il suo "discorso inaugurale al momento del suo insediamento alla cattedra di Materia Medica e di Farmacologia Sperimentale dell'Università di Messina", dicendo che "non si tratta di una nuova medica, essa è sempre la stessa, è la stessa medicina di un tempo, diveuta matura di senno. I vecchi non debbono adirarsi, è questo l'ordine inesorabile delle cose. Tutte le cognizioni utili, da loro con immensa cura e sommo amore acquistate, ce le abbiamo appropriate, ma le abbiamo sviluppate, arricchite e trasformate".
Il Chirone si occupò, tra le altre cose, anche di bagni sulfurei e di idroterapia. Numerose, famosissime e di notevole importanza per la medicina e la scienza moderna le sue pubblicazioni.
È pertanto con entusiasmo ed emozione che si affida a questo convegno di studi il compito di ridestare il desiderio di approfondire la conoscenza delle proprie radici storiche e culturali, non per rinchiudersi in uno sterile campanilismo ma per aprirsi alla comprensione di quella diversità propria e altrui che rende bella l'umanità vista nel suo insieme.
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