La sorgente fu molto importante nell'antichità e anche in tempi più recenti per i paesi del circondario in quanto le venivano riconosciute spiccate proprietà curative. Fino a pochi anni fa, quando le falde erano ancora integre e non inquinate, nelle serate d'estate la gente era solita incontrarsi alla sorgente, gustare le frise bagnate con l'acqua sorgiva e condite con l'olio di oliva ed il pomodoro; era un'occasione d'incontro per trascorrere un po' di tempo in compagnia, dissetandosi con la fresca acqua della sorgente. Ci auguriamo che l'acqua torni come una volta, se riusciremo a togliere le cause d'inquinamento. La pro Loco più volte in estate rinnova la tradizione con allegre frisellate alla sorgente.
Dai primi anni del 900 S. Maria iniziò la rinascita e divenne la spiaggia di benestanti che realizzarono belle dimore intorno alla piccola insenatura; ma anche dei poveri che venivano dai paesi vicini e alloggiavano in casupole di paglia lungo la scogliera. Nel 1930 a seguito di una disputa tra diverse municipalità, S. Maria passò dal comune di Galatone a quello di Nardò.
S. Maria fu centro di profughi; prima stazionarono 30.000 slavi poi nel 1946 divenne campo di profughi ebrei-polacchi scampati allo sterminio nazista ed in viaggio verso la terra promessa d'Israele. Rimangono a testimonianza dell'avvenimento i murales dipinti sui muri di una vecchia casa. Attualmente la struttura è in pessime condizioni di degrado; ci piacerebbe vederla risanata e conservata per farne un piccolo museo della memoria della shoah. Il nostro desiderio è stato esternato anche all'attuale Commissario Straordinario del comune di Nardò.
Negli ultimi anni si è realizzato uno sviluppo edilizio abnorme e incontrollato che ha provocato seri guasti al territorio e al paesaggio. Ci auguriamo che si possa porre rimedio.
È desiderio di tutti noi di dotare S. Maria di tutte quelle strutture necessarie, incluso una scuola elementare perchè la frazione si ripopoli e diventi una località turistico balneare in linea con i tempi.
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