La prima fabbrica risale al periodo tra il 1588 e il 1612, attigua all’attuale torretta con l’orologio.
La funzione originaria era quella del Palazzo di Città. A seguito del terremoto del 1743 (che distrusse buona parte del centro storico), dato i gravi danni riportati, si procedette alla ricostruzione, avvenuta nel 1772.
Rimase sede degli uffici comunali fino al 1934, quando questi vennero spostati nell’attuale Palazzo di Città (Palazzo degli Acquaviva).
L’odierna facciata risale alla ricostruzione, perciò rispetta i canoni stilistici del periodo tardo Barocco in rispetto con quello dell’intera piazza.
Il prospetto si divide in due ordini: quello inferiore presenta un portico delimitato da sette colonne di stile classicheggiante. Sotto l’arcata sono poste quattro lapidi disposte simmetricamente alla porta d’ingresso (in bronzo realizzata, nel 1923, dagli artisti neritini Raffaele Borgia e Michele Gaballo): a sinistra la lapide dedicata a Giacomo Matteotti e quella a don Giovanni Minzioni; a destra quella intitolata a Giovanni Amendola e quella commemorativa dedicata ai Martiri delle Fosse Ardeatine.
Il secondo ordine presenta decorazioni floreali e mensoline appena aggettanti. Inserita nella facciata si nota la torretta con l’orologio, ricostruita, come l’edificio, a seguito del terremoto suddetto, nel 1876; funziona meccanicamente ed è un raro prototipo.
(s.f.); (s.m.)
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