DESCRIZIONE: Descrizione: Il presepe è stato realizzato con vari materiali, dal cartone al polistirolo, dalla plastica al legno. Ogni personaggio o scorcio della composizione ha un valore simbolico, rendendo così la rappresentazione ricca di messaggi attualizzati.
La grotta si trova al centro del presepe, sotto il paese, quindi Gesù è colui che deve sempre essere al centro della nostra vita in quanto è l’ unica cosa che può colmare quel vuoto creato dalla grotta.
Essendo il villaggio a destra, i personaggi, affamati, si recano da Gesù, pane di vita, che li ricompensa con l’ abbondanza, rappresentata dal forno e dai salumi.
Il pozzo di Giacobbe richiama agli episodi biblici della Samaritana e dei profeti che proprio lì hanno incontrato la persona amata. Questo luogo quindi rappresenta Dio Amore.
I due pescatori sono due figure simboliche: rappresentano infatti due realtà: il lavoro e la fede. Il lavoro perché essi collaborando( uno pesca, l’ altro vende) riescono ad arrivare ad un obiettivo comune, ossia il salario, lavorando onestamente. La fede perché essi vivono di pesca, e sperano in Dio in quanto devono per forza riuscire a catturare qualche pesce per poter vivere. Non solo, essi si fidano l’ uno dell’ altro perché solo con la collaborazione si va avanti, da soli i due non farebbero nulla.
Il fiume invece rappresenta la mentalità odierna. La logica del mondo oggi ci trascina come una corrente sempre più in basso, facendoci perdere l’ identità (le gocce d’ acqua nel lago non si distinguono più).
La figura del pastore a destra, invece, richiama alla parabola del Buon Pastore che aiuta la pecorella in difficoltà.
Le lavandaie: una nel lago e l’ altra nel piano superiore, rappresentano la purificazione e quindi il sacramento della penitenza.
Il vasaio è Dio che modella i suoi fedeli rendendoli da argilla senza forma in dei vasi bellissimi utili ai cittadini. Lo spaccapietre invece simboleggia la caparbietà di Dio nel far convertire anche chi non è di argilla, ma di pietra: a furia di battere e di manifestare il suo amore di padre, anche i cuori più duri, di pietra, riescono ad avere una forma che non può essere modificata da nessuno, resi cioè incorruttibili.
Il falegname richiama alla professione di san Giuseppe che insegnerà al Figlio l’ arte del lavoro.
Della sezione maligna fanno invece parte l’ arrotino e l’ oste. L’ arrotino affila il lame, quindi rende le parole degli uomini taglienti. Esse infatti fanno male agli altri e servono dolo per mettere zizzania.
L’ oste, che si chiama CicciBacco, invece è il Diavolo che cerca di condurre sulla via della perdizione gli uomini, illudendoli con il piacere del vino. Alla fine però presenterà sempre il conto alle sue vittime.
Le scale invece simboleggiano l’ atteggiamento dei magi che le percorrono: per incontrare Gesù bisogna scendere dai propri troni, in quanto Dio sceglie di nascere non nel castello, ma in un’ umile mangiatoia.
Dal maniscalco invece dovrebbe prendere spunto chi vuole veramente gioire con i fratelli in cristo: come egli ferra i piedi dell’ asino, facendolo andare più spedito senza dolore, così ognuno di noi dovrebbe aiutare chi è in difficoltà “ferrandolo” per evitare di inciampare ad ogni difficoltà della vita.
I suonatori stanno provando i loro strumenti, in quanto di lì a poco devono andare e rendere lode a Dio prima nella grotta, e poi nella chiesa.
I due bambini che escono dall’ osteria rappresentano l’ uomo nuovo che Gesù, dopo la sua sepoltura, scendendo negli inferi ha liberato dal peccato, facendolo appunto rinascere.
Da notare è la mancanza di particolari all’ interno dell’ albergo e del castello di re Erode. Non è stato un errore, infatti i Vangeli ci narrano che la Sacra Famiglia non trovò posto nell’ albergo, come anche Gesù non trovò posto all’ interno del cuore di Erode. Quindi questo significa che senza Gesù la nostra vita diventa vuota proprio come l’ interno delle due abitazioni.
Il muratore
Il pastore dormiente, invece, ci riporta nella realtà, cioè al nostro tempo. Il presepe, infatti, è solo un’ immagine, un sogno. Noi a natale, oltre a ricordare Gesù che è nato nella capanna di Betlemme, non dobbiamo dimenticare che Cristo verrà alla fine dei tempi e quindi dobbiamo prepararci a tale incontro, affinchè non ci trovi impreparati.