Riceviamo e con vero rammarico pubblichiamo
Al comparire delle condizioni climatiche adatte gli incendi, specialmente quelli di origine dolosa, iniziano a devastare alcuni dei luoghi più suggestivi della costa mandando in fumo ettari di macchia mediterranea, numerosi habitat naturali e mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Così stamattina a Santa Cesarea le fiamme , partite dalla zona “Malepasso” hanno lambito il centro abitato, seminando il panico tra turisti e abitanti.
L’intera vicenda si è svolta sotto lo sguardo attento del Sindaco Daniele Cretì accorso subito sul luogo insieme alle squadre di soccorso di Vigili del Fuoco, Forestale, Protezione Civile, Vigili Urbani e Carabinieri che anche in borghese si sono prodigati per lo spegnimento dell’incendio. “Il grave episodio di oggi ha messo a dura prova la macchina dei soccorsi” sottolinea il Sindaco di Santa Cesarea Terme , Daniele Cretì, “ Tuttavia, nonostante ci sia stata una mobilitazione efficiente e tempestiva, non si è potuto impedire che il forte vento spingesse a notevole velocità, il fuoco è giunto a lambire la zona abitata: le colonne di fumo e le misure precauzionali hanno richiesto l’immediata evacuazione di un edificio privato e dell’albergo Palazzo. Alle 14:00 l’incendio è stato domato, grazie anche all’intervento dei mezzi aerei”
A nome delle amministrazioni comunali che compongono il consorzio di gestione dell’area naturale e del Comitato Esecutivo del Parco è il presidente ing. Nicola Panico a intervenire : “Anche oggi purtroppo, una decina di ettari sono andati in fumo , in una zona protetta popolata da delicati ecosistemi. L’auspicio per il futuro è che quanto prima la Protezione civile regionale possa dotarsi di almeno un mezzo Canadair, che faccia base presso gli aeroporti militari di Grottaglie o Galatina al fine di poter assicurare un intervento efficiente in maniera tempestiva.
Tuttavia, nell’ipotesi in cui sia accertata l’origine dolosa dell’evento deve essere noto a tutti che le fiamme non serviranno a sottrarre le aree dai vincoli che tutelano il nostro patrimonio paesaggistico o a costituire un ostacolo alla legalità nella gestione del territorio”.
Ufficio Stampa Parco naturale regionale “Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”
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