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Luigi Caricato: L'olio della conversione

La suggestiva e leggendaria "vita del Santo dei Voli"

Con il romanzo L'olio della conversione, edito da Besa, lo scrittore Luigi Caricato offre un insolito e verace ritratto di san Giuseppe da Copertino

L'olio della conversione è un'avvincente biografia del santo dei voli, scritta in forma di romanzo, tra realtà storica e invenzione, ma sempre fedele alle fonti storiche. A firmarla è il quarantenne Luigi Caricato, al suo felice esordio in narrativa.

Così, dopo le molte attenzioni riservate in occasione del quarto centenario della nascita del patrono degli esaminandi e degli aviatori, si affaccia ora nuovamente in libreria la storia di uno tra i più amati e memorabili santi della tradizione.

La figura del padre conventuale Giuseppe da Copertino ritrova qui vitalità sullo sfondo di un racconto sospeso tra miracolose guarigioni e mistici doni. La prosa è moderna e scattante, per speditezza di strutturazioni sintattiche e nitidezza di scelte lessicali; il racconto è intenso e profondo, per la capacità di commuovere e attrarre a sé anche i non credenti. Luigi Caricato si muove infatti con garbo e armonia, facendo capolino in punta di piedi nella vita del grande mistico, fino a esprimere con nitidezza tutta la spiritualità di una esistenza di totale dedizione a Dio.

Al centro della storia vi è una guarigione miracolosa, avvenuta proprio attraverso l'unzione con l'olio di una lampada votiva. Giuseppe da Copertino visse infatti in prima persona, da ragazzo, gli esiti di una terribile e devastante malattia. Costretto a letto per molti anni, ha sopportato sofferenze atroci e continue umiliazioni. Lo chiamavano "bocca aperta", perché si assentava dalla realtà, preso da rapimenti estatici. Salvato da morte certa, scelse la strada del sacerdozio e il cammino verso la santità.

Luigi Caricato, L’olio della conversione, Besa 2005, pp. 204, euro 14

Nota biografica

Luigi Caricato è nato a San Pietro in Lama, Lecce, il 2 luglio 1965; vive a Milano, dove dirige il settimanale on line "Teatro Naturale". E' autore di vari saggi e con L'olio della conversione è al suo esordio in narrativa. Ha studiato a Milano, laureandosi in Pedagogia presso l'Università Cattolica e Scienze Religiose presso l'Issr.

Intervista

  1. Domanda: Caricato, perché ha scritto una vita in forma di romanzo?
    Risposta: Perché le vicissitudini di Giuseppe da Copertino si prestano moltissimo ad essere narrate, proprio perché collocate lungo una linea di confine indefinita, in cui finzione e realtà si confondono ma non si annullano. I suoi voli, le levitazioni, il dono di leggere le coscienze e altri fenomeni come la scienza infusa attraggono moltissimo. Questi aspetti della sua vita lo hanno reso celebre, ma lo hanno anche tormentato.
  2. Domanda: Il suo Giuseppe da Copertino com’è?
    Risposta: Vero, umano, molto umano. La santità non è una dimensione tanto lontana da noi, prende forma e si concretizza proprio attraverso la nostra esperienza terrena. Giuseppe è un santo di difficile comprensione, è diverso perché appartiene a una espressione di spiritualità intensa e ardua. La sua santità è stata una continua lotta con il demonio. E' stata una battaglia dura e devastante. Una lotta impari con le forze del male, che padre Giuseppe ha vinto senza esitazioni attraverso la forza sbalorditiva della preghiera e con l’abbandono fiducioso in Dio.
  3. Domanda: Cosa trova il lettore nel suo romanzo?
    Risposta: Nessun messaggio edulcorato. Il lettore scorge un santo nelle cui vene pulsa l’assoluto. Giuseppe è un mistico, e ha una conoscenza e una percezione di Dio di una profondità straordinaria e perfino stordente per chi non è preparato a confrontarsi con la nuda verità del divino. Per molti le estasi, le levitazioni e altri doni mistici sono soltanto catalogabili come fenomeni straordinari, per certi versi anche spettacolari, divertenti. Ma non è tuttavia in questi segni esteriori la chiave di lettura per leggere la santità di Giuseppe; è soprattutto nell’esperienza di Dio che il santo copertinese prova in prima persona, sulla propria pelle, sperimentando anche attraverso sofferenze inaudite, la presenza salvifica e dirompente di un Dio che si è fatto uomo e si è calato nella storia.

Articolo segnalato da Luigi Caricato

Ultimo aggiornamento: 26/04/2006 (09:33)

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