|
La notte del 31 dicembre, da tempo immemorabile, c’è a Gallipoli l’abitudine di dar fuoco a pupazzi che rappresentano l’anno vecchio. Questo fantoccio, col tempo, ha assunto fattezze e dimensioni importanti, grazie alla lavorazione in cartapesta.
In giro per Gallipoli il 31 a notte ve ne sono molti che vengono bruciati o meglio sparati a colpi di fuochi pirotecnici, alcuni molto belli fatti da mani esperte, altri più casarecci, fatti magari da bambini.
Tra i più belli vi è quello realizzato dai ragazzi di Via Orvieto, che anche quest’anno vogliono superarsi realizzando un pupazzo di 8 metri. Stefano Tricarico che insieme ai suoi amici Roberto Casole , Maurizio Cortese , Roberto Fiorito, Danilo Piteo , Luciana Casalino , Marco Cavalera stanno lavorando per lsa costruzione del pupo 2013, non si sbottona e non vuole mostrare la bozza su cui stanno lavorando fin da settembre, ma assicura che è bellissimo e che stanno curando, come sempre, anche i giochi pirotecnici che verranno accesi allo scoccare della mezzanotte.
Il lavoro che occorre è tanto, e tanta è la spesa a cui devono far fronte questi ragazzi che solo in parte è coperta dagli sponsor locali sempre più parsimoniosi nel concedere aiuti.
Il pupo, con sembianze di un uomo vecchio, è lavorato con la cartapesta, ma prima si vede formare lo scheletro fatto con delle tavole di legno e del fil di ferro, sul quale vengono attaccati dei fogli di giornali, dapprima asciutti e poi bagnati e questi attaccati con della colla fatta con farina di grano e acqua calda.
Quando è tutto pronto è con la pitturazione che si danno gli ultimi ritocchi abbellimenti del pupo.
Quindi anche per la notte di San Silvestro, Gallipoli abbina tradizione, divertimento ed entusiasmo, come quello dei ragazzi di via Orvieto (zona periferica nelle vicinanze della strada per Alezio), che invitano tutti a partecipare al loro Sparu te lu pupu.
|