Le cosiddette Mandorle ricce, dette anche confetti ricci, costituivano prima dell’universale diffusione delle chiacchiere, uno dei prodotti gastronomici tradizionalmente più legati al Carnevale.
La mandorla riccia è un dolciume povero e soprattutto genuino, composto da mandorle, acqua zucchero e pochi aromi naturali che in origine molte pasticcerie preparavano nel loro laboratorio.
Da qualche decennio, la gran parte della produzione proviene da laboratori industriali.
Le mandorle vengono precedentemente tostate, quindi messe ancora calde nella conca di rame appesa al soffitto. Sotto la conca si pone un braciere con braci vive di carboni di leccio, questi mantengono elevato il calore delle mandorle e su questo viene versato un po’ per volta la glassa d’acqua calda e zucchero.
Il tutto mentre l’artigiano culla sapientemente la conca, imprimendogli, tutta una serie di movimenti ondulatori.
L’operazione lentissima dura circa due ore e ciò provoca il rivestimento delle mandorle con la glassa che solidifica grazie all’elevato calore dei carboni.
Le mandorle inoltre, sfregandole le une con le altre, divengono caratteristicamente
bitorzolute, acquisiscono un abbagliante candore e un’insospettata morbidezza.
Nelle ultime fasi di lavorazione vengono aggiunti aromi naturali di cedro o limone.
I confetti vengono posti ad asciugare a temperatura ambiente in teli di cotone bianco e infine conservati in vasi di vetro a chiusura ermetica.
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