Questa ricetta è un esempio di archeologia gastronomica.
Già la sua denominazione è di origine araba che sopravvive pure in Sicilia, deriva appunto da itrya che in arabo significa pasta secca.
Ingredienti per 6 persone: 400 g di sfoglia secca di pasta di semola fatta in casa, 300 g di ceci, 1,5 dl di olio exravergine d’oliva, 2-3 pomodorini, ½ cipolla, 1 costa di sedano, 3-4 spicchi d’aglio, prezzemolo, alloro, pepe nero macinato, sale.
Preparazione. Cuocete i ceci, con qualche foglia d’alloro, in una pignata di terracotta dopo averli lasciati per almeno una notte a bagno in acqua e sale con un pizzico di bicarbonato
A metà cottura aggiungete sedano, prezzemolo, aglio, cipolle e qualche pomodorino e completate la cottura.
Scaldate l’olio in una padella e fate imbiondire due/tre spicchi d’aglio, toglieteli e mettete a friggere a crudo un terzo della sfoglia di pasta fino a farla imbrunire.
Il resto della pasta la cuocerete normalmente in abbondante acqua salata.
Quando la pasta sarà cotta al dente, eliminate quasi tutta l’acqua, aggiungete i ceci con tutto il brodo di cottura, riportatela a bollire e infine unite la pasta fritta insieme al suo olio.
Fate insaporire bene mescolando sempre sulla fiamma e servite completando con una spolveratine di pepe nero.
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